Cucinare senza sale: Perché?

Spesso, aggiungere sale ai cibi è tutt’altro che indispensabile: è solo per abitudine che apprezziamo maggiormente le pietanze salate.
Questa abitudine, oltre a essere nociva per la salute, non consente al nostro palato di cogliere pienamente le sfumature di gusto e il sapore proprio e naturale di ogni alimento.
Alcuni semplici accorgimenti possono aiutare a ridurre le quantità di sodio presenti nella vita quotidiana.
Le regole per limitare il consumo di sale sono:
-Evitare di salare i piatti una volta serviti: non mettere a tavola la saliera allontanerà la tentazione
-Ridurre progressivamente la quantità di sale durante la preparazione dei cibi, fino alla quantità minima indispensabile per accontentare il palato: i recettori per il gusto salato situati sulla lingua sono infatti in grado di modificare nel tempo la loro capacità percettiva (perciò possono essere educati al poco sale!!!!)
-Limitare l’impiego di alimenti conservati eccessivamente salati come dadi per brodo, scatolame salse ecc.
-Evitare gli alimenti troppo ricchi di sodio.
-Per quanto riguarda il pane, preferire quello toscano, se è possibile, che è senza sale
-Evitare l’uso di prodotti a rapida cottura, precotti o preparati pronti per torte o pizze
– Preferire i formaggi freschi rispetto a quelli stagionati: il sale infatti si scioglie nel siero
Leggere bene le etichette : spesso infatti vengono aggiunti sali come “adiuvanti” anche nei biscotti o nei dolci prodotti dall’ industria.
-Imparare a cucinare con le spezie servendosi anche di erbe e aromi per correggere “ i cibi insipidi “
Attenzione ai sostituti del sale da tavola: possono contenere discrete quantità di ammonio e potassio che rischiano di arrecare danni a chi ha problemi cardiaci ed epatici, usate solo il sale iposodico preso in farmacia, possibilmente!

Continua…

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